Da Vedere
L’entroterra teramano, e abruzzese in generale, nasconde bellissimi borghi storici, luoghi d’interesse artistico e religioso. Ne elenchiamo di seguito alcuni per chi cercasse un consiglio per un’escursione.
Pietracamela
A pochissimi km da Intermesoli, il comune di Pietracamela (di cui
Intermesoli fa parte) è sicuramente una tappa obbligata. Il centro è
molto piccolo, ma così suggestivo da entrare a far parte del club
dei “Borghi più belli d’Italia”. Oltre alla chiesa del XVI secolo e
ai bellissimi panorami, Pietracamela custodisce anche un vero e
proprio museo a cielo aperto: quello delle pitture rupestri di Guido
Montauti, pittore nato proprio qui, che le realizzò negli anni ’60.
Montorio
A 15 km da Intermesoli in direzione Teramo si trova Montorio al
Vomano, il cui nome deriva dal latino “Mons Aureus”, “monte d’oro”,
probabilmente in riferimento alla fertilità delle colline su cui
sorge, ideali per la coltura dei cereali (come ricordano le tre
spighe sullo stemma cittadino). Qui, durante una passeggiata per le
viuzze che conducono alla parte antica del centro, potrete visitare
Piazza Orsini, con la sua chiesa barocca di San Rocco, il chiostro
degli Zoccolanti, il convento dei cappuccini e altri edifici
storici. Nel 1899, fu il primo comune del teramano a dotarsi di luce
elettrica. Non lontano dalla piazza principale si trova una
misteriosa voragine, formatasi anni fa per motivi ancora
sconosciuti, oggi recintata e decorata con un presepe.
Campotosto
Ripercorrendo verso l'entroterra la vecchia strada statale n. 80,
che porta verso L'Aquila, si arriva, dopo circa 25 km attraverso
piccoli centri montani, al passo delle Capanelle e a Campotosto. Il
territorio è ormai già Provincia aquilana e si trova proprio qui, ad
oltre 1000 metri di altezza, un lago artificiale che attrae turisti
e abitanti di zone limitrofe come piacevole meta di escursioni e
picnic in compagnia. Oltre a godere dell'indubbia bellezza del
posto, in estate il refrigerio è assicurato anche perché il lago è
balneabile.
Castelli
Borgo medievale situato alle pendici del Monte Camicia, all’interno
del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”, è detta
"città della ceramica" . Le origini della ceramica castellana,
famosa in tutto il mondo grazie ai dominatori spagnoli che si
stabilirono qui in età moderna ed esposta in molti importanti musei,
si fanno risalire al XIII secolo. Ancora oggi a Castelli si trovano
laboratori artigianali di maestri ceramisti. Di notevole interesse
sono il Museo della Ceramica e la Chiesa di San Donato, il cui
soffitto, definito da Carlo Levi "la Cappella Sistina della Maiolica
italiana", è interamente coperto da circa 800 piastrelle decorate a
mano con motivi religiosi, floreali, animali e caricaturali.